Come aumentare le emozioni positive ed essere più felice

Le persone che, solitamente, vedono il bicchiere mezzo pieno, sono certamente più felici di quanto possano esserlo le persone pessimiste, e vale veramente la pena di imparare a pensare positivamente. Tuttavia, cambiare il tuo modo di pensare, potrebbe essere sorprendentemente difficile, soprattutto quando il gioco si fa duro. E se ci fosse un modo, un collegamento, un trucco che ti influenzi positivamente quando ti trovi in difficoltà?

Alcuni anni fa mi sono imbattuto, studiando, in una semplice idea che è stata convalidata da centinaia di esperimenti, e ha dato vita ad esercizi rapidi ed efficaci, che possono aiutarti a sentirti più felice, ad evitare l’ansia, ad aumentare la tua forza di volontà, ad approfondire le tue relazioni e aumentare la tua fiducia. Forse la cosa più sorprendente di tutte, parlando di questi metodi, è che non comportano un cambiamento radicale del tuo modo di pensare.

Questa meravigliosa idea, risale alla fine del ventesimo secolo, e si riconduce al lavoro del filosofo vittoriano William James. Lavorando presso la Harward University, James ha proposto una nuova teoria radicale, circa il legame tra il pensiero ed il comportamento.

Secondo la saggezza e letteratura convenzionale, i nostri pensieri e sentimenti, ci spingono a comportarci in un certo modo. Una sensazione felice ti fa sorridere, e sentirti triste rende il tuo cipiglio più cupo. James si chiese se anche l’esatto contrario potesse essere vero, e cioè che il modo in cui ci comportiamo, può cambiare i sentimenti e le sensazioni che proviamo. Potrebbe interessarti: 8 Modi per migliorare la tua vita

Secondo la teoria di James, costringendo il nostro viso a produrre un sorriso, questa azione dovrebbe farci sentire felici, mentre una espressione accigliata dovrebbe farci sentire tristi. James si rese conto che, se la sua teoria fosse stata vera, la gente sarebbe stata in grado di creare qualsiasi sensazione che desiderava, semplicemente agendo “come se” stesse vivendo realmente quella emozione. Anche se le potenzialità della sua idea chiaramente eccitavano James, le sue teorie erano di troppi anni in anticipo sui tempi che viveva, e ottenne dunque scarsa attenzione dai suoi colleghi universitari.

Alla fine del 1960, lo psicologo James Laird presso l’Università di Rochester, si trovò a scoprire la teoria di James, e decise di provarla con la sperimentazione. Laird sapeva che non avrebbe potuto semplicemente chiedere alla gente di sorridere e poi riferire come si erano sentiti, perché avrebbero potuto indovinare ciò che l’esperimento voleva provare e falsare di conseguenza i risultati.
Per superare questo problema, Laird, cercò dei volontari da far partecipare ad uno studio sulla attività elettrica dei muscoli facciali. Quando i volontari arrivarono finalmente in laboratorio, Laird collocò degli elettrodi tra loro sopracciglia e agli angoli della bocca.

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Gli elettrodi erano ovviamente falsi, ma quella storia di copertina intelligente ed astuta, consentì a Laird di manipolare in modo discreto le facce dei suoi volontari, alternandole al sorriso o al cipiglio cupo.
Quando voleva ottenere un cipiglio, i volontari erano invitati a posizionare insieme i due elettrodi tra le sopracciglia. Per avere l’espressione felice invece, veniva loro chiesto di spostare gli elettrodi agli angoli della bocca. Dopo che ebbero contorto i loro volti nelle posizioni richieste, ai partecipanti fu discretamente chiesto come si sentissero. I risultati furono decisamente notevoli.

Esattamente come previsto da James, i volontari si sentivano più felici quando avevano forzato i loro volti in un sorriso, e più tristi quando avevano incupito la loro espressione.

Incuriositi da questo straordinario risultato, altri scienziati hanno iniziato a svolgere le loro versioni sperimentali, partendo dall’esperimento innovativo di Laird. Piuttosto che inserire ripetutamente elettrodi falsi sui volti delle persone, ogni laboratorio ha prodotto la propria versione dello studio. Ispirandosi ai fotografi, che incoraggiano le persone a sorridere inducendole a dire “Cheese”, L’università del Michigan, attraverso i propri ricercatori, ha chiesto ad alcuni volontari, di riprodurre più volte un suono “ee” (come in facile) per mutare le loro espressioni in sorrisi, oppure un suono “eu” (come in Yule) per mutare le proprie espressioni in un cipiglio vicino al disgusto.

Di volta in volta, i risultati, hanno rivelato che la teoria di James era corretta, con i volontari che hanno ripetutamente cantato “ee” che dichiaravano di sentirsi improvvisamente molto più felici. In breve, si comportavano “come se” stessero sperimentando una certa sensazione che innesca quella stessa emozione. Ricomincia da Zero e Ama Te Stessa => CLICCA QUI!

Altri ricercatori hanno deciso di scoprire se il principio del “come se” avesse potuto funzionare anche in altri ambiti della vita quotidiana. I risultati hanno dimostrato che anche piccoli cambiamenti nelle nostre azioni, possono avere un effetto rapido e duraturo sulla nostra felicità, motivazione, forza di volontà, sulla nostra creatività e persino sulla nostra personalità. Allora, perché non adottare delle azioni più positive, che miglioreranno la tua vita? Ti suggerisco questi fantastici esercizi, delle azioni positive da iniziare ad inserire nella tua vita di tutti i giorni:

1. Sensazione felice

emozioni positive

Ovviamente non basta costringere il tuo viso ad abbozzare un breve ed impercettibile sorriso, non è così semplice risollevare completamente il tuo stato d’animo, ma non è neppure troppo difficile, ecco cosa dovrai fare:

• Rilassa i muscoli della tua fronte e le tue guance, e lascia che la tua bocca si rilassi, restando leggermente aperta.
• Contrai ora i muscoli vicino agli angoli della bocca, attirandoli verso le orecchie. Cerca di rendere il tuo sorriso più ampio possibile, ed estendi i muscoli delle tue sopracciglia leggermente verso l’alto. Tieni l’espressione risultante per circa 20 secondi.

Cerca di includere questo esercizio di miglioramento dell’umore nella tua routine quotidiana, ad esempio, con un sorriso poco prima di rispondere al telefono o l’impostazione di un promemoria sul telefono a determinati orari.

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2. Vai avanti, passa oltre!

Stai lottando per compiere o superare una scelta molto difficile e non sai proprio come fare? Il ricercatore Xiuping Li, presso la Business School dell’Università Nazionale di Singapore, ha chiesto ad ogni partecipante di uno studio da lui condotto, di scrivere una recente decisione per cui lui o lei provava del pentimento. Xiuping Li, ha poi chiesto ad alcuni dei partecipanti, di dimenticare i loro rimpianti, scrivendoli in un foglio e chiudendolo in una busta, sigillandoli.

Le persone che hanno compiuto questo semplice gesto, hanno poi riferito di sentirsi molto meglio nei confronti delle loro decisioni passate. Anche se sono stati semplicemente portati ad agire attraverso una chiusura simbolica e puramente fisica, le loro azioni hanno contribuito a raggiungere la chiusura psicologica della questione. Cambia Finalmente la Tua Vita =>>> Clicca Qui!

La prossima volta che desideri un po’ di aiuto o conforto, per la fine di una storia sentimentale, oppure per una scelta di business andata male, o qualsiasi altro evento per cui provi dei rimpianti, scrivi una breve descrizione di ciò che è accaduto su un pezzo di carta, inserisci il foglio in una busta, bacia la busta e separati, con un bel addio, da questo evento del tuo passato. E se vuoi veramente divertirti, potresti addirittura convertire quella busta in un bel mucchio di cenere. Vai avanti dunque!

3. Il potere dei Segreti

Solitamente all’interno di una coppia, più ci si conosce l’un l’altro, e più si forniscono dei dati personali e riservati. Lo psicologo Arthur Aron, impiegato presso la State University di New York, si chiese se chiedendo a due persone di rivelare delle informazioni personali (chiedendo così di agire “come se” fossero più intimi), sarebbe servito a farli sentire particolarmente vicini. Potrebbe interessarti: Come imparare a godersi la vita

Aron accoppiò dei perfetti sconosciuti, ponendo loro una serie di 36 domande che avrebbero permesso loro di aprirsi e confidarsi, su aspetti sempre più privati della loro vita, e poi avrebbe valutano come si sentivano gli uni verso gli altri. Come previsto, le domande hanno promosso un senso di intimità e di attrazione. Quando decidi di utilizzare questa tecnica, per approfondire il tuo rapporto con un uomo, con un collega o un tuo amico, procedi un passo alla volta, ed assicurati che la conversazione sia sostenibile ed accettabile per entrambi. Ti suggerisco 10 domande di esempio, tratte dall’esperimento di Aron:

• Hai la possibilità di scegliere chiunque nel mondo, chi vorresti come ospite a cena?
• Ti piacerebbe essere famoso? In che modo? Per che motivo?
• Prima di effettuare una chiamata telefonica, ti fermi a riflettere su quanto stai per dire? Perché?
• Che cosa potresti definire un giorno perfetto per te?
• Quando è stata l’ultima che ti sei trovato a cantare per te stesso? E per qualcun altro?
• Se tu fossi in grado di vivere fino all’età di 90 anni, mantenendo sia la mente che il corpo di un trentenne, per gli ultimi 60 anni della tua vita che cosa vorresti fare?
• Qual è il tuo ricordo più bello?
• Qual è il tuo ricordo più terribile?
• Per che cosa, nella tua vita, ti senti molto grato?
• Se potessi cambiare qualcosa del modo in cui sei cresciuto, che cosa cambieresti?

Leggi la seconda parte di questo fantastico articolo: Come attivare le emozioni positive